RISULTATI DEL PROGETTO INTAVIEBIO
Interessanti riscontri sulla quantità di rame da utilizzare per la difesa da peronospora in viticoltura sono stati presentati recentemente dal Dott. Roberto Zanotti della Unità Agricoltura Biologica FEM-CTT Fondazione Edmund Mach, derivanti dagli studi inseriti nel progetto INTAVIEBIO.
La ricerca ha verificato quale livello di rame è necessario per garantire la copertura per il controllo della peronospora.
I test sono stati effettuati alle seguenti concentrazioni di prodotto sulla foglia corrispondenti ai dosaggi per ettaro indicati:
Concentrazione fogliare mg/mq | Grammi rame metallo ettaro |
---|---|
1 | 40 |
2,5 | 100 |
5 | 200 |
7,5 | 300 |
10 | 400 |
La ricerca, con test di laboratorio, ha confermato che già a 200 gr/ha di rame è possibile effettuare una buona dose di copertura ( > 95%) e che l’aumento dei dosaggi non comporta miglioramenti statisticamente significativi della difesa.
In laboratorio, rame idrossido ha garantito una buona copertura (>95%) anche a 100 mg/mq, rame solfato è risultato di poco al di sotto a tale soglia, mentre il rame ossicloruro si è posizionato vicino al 90%.
Peraltro, con tali livelli di rame assume notevole importanza il metodo e l’uniformità di distribuzione, poiché nei punti raggiunti con maggiore difficoltà dalla miscela fitoiatrica, come la parte alta o interna della chioma, è possibile che la concentrazione di rame sia minore del livello in grado di garantire la copertura.
In seguito la ricerca ha verificato come la copertura dei prodotti è influenzata da bagnature fogliari crescenti (0,5, 2,3,6,16 e 24 ore), per le diverse forme di rame (idrossido, rame solfato, ossicloruro).
Il rame idrossido a garantito una buona coperture con bagnature fogliari fino a 2 ore nelle diverse concentrazioni (2,5 -5 – 7,5 mg/mq). Oltre tale soglia di tempo la capacità di copertura dei 2,5 mg/mq è scesa tra il 90 ed 95 %, mentre le altre si sono mantenute a livello ottimale.
Meno efficace è invece la copertura degli ossicloruri che fin da subito non raggiungono la copertura del 95 % con la dose 2,5 mg/mq e che la raggiungono a malapena al dosaggio di 5 mg/mq. Anche la quantità maggiore mostra una flessione di efficacia con bagnatura di fino a 2 ore per poi recuperare capacità e differenziarsi in maniera statisticamente positiva rispetto agli altri dosaggi.
Anche la poltiglia brodolose ha evidenziato una flessione di efficacia con dosaggi da 2,5 / 5 mg/mq e bagnature fogliari di 2/3 ore mentre la capacità di copertura è tornata ai livelli dei dosaggi superiori con bagnature fogliari prolungate 24 ore.
Questa caratteristica dovrà essere approfondita in altri studi per meglio capire le reazioni che portano a tale processo.
Lo studio ha, in qualche modo, confermato quanto osservato in campagna. La capacità di copertura degli idrossidi sui sistemi di allevamento a spalliera si dimostra sempre molto efficiente anche a bassi dosaggi, ma trova qualche difficoltà con piogge e bagnature fogliari prolungate.
Le poltiglie garantiscono, invece, una buona copertura in special modo nelle condizioni più critiche, ma presentano una certa inerzia nel garantire da subito una buona difesa.
Tra le possibili strategie da attuare per la difesa si potrebbero usare miscele di idrossido e poltiglia, oppure alternarli nel corso della difesa.
Un’altra strategia è quella di favorire un accumulo di rame effettuando i primi trattamenti a dose più elevata, per poi ridurre i quantitativi usando i prodotti a maggiore efficacia.
E’ bene ricordare che l’esperienza di campo porta a indicare in circa 25 mm la soglia di dilavamento, aumentabile a 35 mm con l’uso di prodotti adesivanti.
Oltre tali livelli la copertura deve essere considerato dilavata e va ripristinata.