Da sabato 5 a martedì 8 novembre 2022, l’intero staff di Agralia ha intrapreso un viaggio “on the road” tra alcune delle zone vitivinicole francesi più famose al mondo. L’obiettivo principe di questa esperienza era visitare il SIMA a Parigi, il Salone Internazionale dell’Agricoltura, che nel 2022 festeggia la sua centesima edizione, ma vista l’occasione abbiamo deciso di fare delle brevi tappe nelle zone dove è nata ed evoluta la viticoltura mondiale.
La prima meta è stata l’Alsazia, situata nella parte nord-orientale della Francia, lungo il corso del Reno, ai confini con la Germania. Questa striscia di territorio lunga ben 110 km è divisa in due dipartimenti: a nord il Bas-Rhin (Basso Reno) e a sud il Haut-Rhin (Alto Reno), per un totale di 15.600 ettari vitati.
In questa zona, a lungo contesa tra Francia e Germania, si coltivano quasi esclusivamente vitigni a uva bianca come il Riesling, il Gewurztraminer e il Pinot grigio, non a caso è la regione vitivinicola francese più famosa al mondo per quanto riguarda i vini bianchi.
Quando si parla dell’Alsazia il pensiero va subito a vini abboccati con una certa quantità di residuo zuccherino, questo è dovuto alla vendemmia tardiva che viene effettuata tra la metà di settembre e la fine di ottobre, andando quindi a raccogliere l’uva lasciata surmaturare sulla pianta (se ve lo siete persi vi lasciamo il link del nostro articolo in cui spieghiamo la tecnica della surmaturazione e dell’appassimento delle uve oppure, più in generale, l’approfondimento sulla maturazione delle uve).
Una caratteristica comune a molte zone vitivinicole francesi è la valorizzazione di singoli appezzamenti con caratteristiche uniche, che donano ai vini prodotti con le loro uve qualità superiori. Questi terreni vengono chiamati Grand Cru e l’Alsazia ne conta 51, tutti collocati lungo pendii scoscesi rivolti verso est, tra i più famosi possiamo citare Sommerberg, Vorbourg, Schlossberg e Schoenenbourg.
In questo modo, producendo vini esclusivamente monovitigni, si va a esaltare quello che in gergo tecnico viene definito il “Terroir” ovvero il rapporto che lega un vitigno al microclima e alle caratteristiche minerali del suolo in cui è coltivato.
In Alsazia i suoli sono molto vari, si possono quindi trovare terreni che includono sedimenti granitici, sabbiosi, scistosi, vulcanici, argillosi, marnosi e calcarei.
Nei suoli ricchi di argilla e marna si avranno vini tendenzialmente con una struttura maggiore, mentre in quelli calcarei e sabbiosi si otterranno vini più delicati ed eleganti, infine nei suoli scistosi e ricchi di ardesia, i vini avranno un carattere più minerale e con una maggiore sapidità.
A breve la seconda tappa del viaggio: La Champagne!