I preparativi sono terminati, l’attesa è finita, i motori sono caldi…la stagione più impegnativa per il tecnico agronomo è arrivata: la natura si è svegliata. Da ora, questi strani esemplari escono dalle loro tane e dai loro uffici, per addentrarsi nelle campagne italiane.
Come avete capito, fremiamo e siamo impazienti di vivere questa nuova avventura, ogni annata è diversa ed è un’esperienza unica ed irripetibile.
Come già vi abbiamo accennato in qualche precedente occasione, la stagione invernale viene sfruttata per la formazione professionale e per approfondire le nostre conoscenze. È così che ho personalmente partecipato ad un corso di formazione relativo alla Food Safety ed ai PRP. Nomi altisonanti che identificano tutti quegli elementi di interesse ai fini del mantenimento di una forte e salda Sicurezza Alimentare nelle aziende del settore. Il corso ha previsto un excursus storico sulle principali normative del settore alimentare, sviscerandole e assimilandole per meglio comprendere la legislazione attuale. Sono state inoltre analizzate le principali certificazioni interessanti per il settore ortofrutticolo e di IV gamma. A completamento della formazione è stato sottoposto ai partecipanti un test per valutare l’apprendimento di quanto illustrato.
I PRP sono tutte quelle prassi e condizioni di prevenzione necessarie per la corretta attuazione di un sistema HACCP, non solo in fase attuativa, ma anche in fase di progettazione del sistema produttivo stesso. La Comunicazione della Commissione europea n. 278/2016, fornisce l’elenco di tutti i PRP definiti, dettagliando il loro significato e la loro corretta applicazione. Va sottolineato che, i PRP, non sono specifici di un determinato pericolo, ma si applicano in maniera generalizzata. Sono punti dotati di grande flessibilità che vanno poi “calati” sulla specifica realtà, adeguandoli alla reale lavorazione.
Ricordiamo che i PRP sono complessivamente 12 e così suddivisi:
- Infrastrutture.
- Pulizia e disinfezione.
- Lotta contro gli animali infestanti: l’importanza della prevenzione.
- Manutenzione tecnica e taratura.
- Contaminazioni fisiche e chimiche derivanti dall’ambiente di produzione, ad esempio oli, inchiostri, uso di attrezzature di legno (danneggiate) ecc.
- Allergeni.
- Gestione dei rifiuti.
- Controllo dell’acqua e dell’aria.
- Personale (igiene, condizioni di salute).
- Materie prime (selezione del fornitore e specifiche)
- Controllo della temperatura per l’ambiente di magazzinaggio.
- Metodologia di lavoro.
L’importanza dei PRP è trasversale a diversi obiettivi aziendali, dalla redazione e definizione del manuale di autocontrollo HACCP aziendale, all’adesione ai più importanti standard qualitativi (es BRC, IFS ecc.) i quali traslano i PRP nei loro macrorequisiti. È qui che entra in gioco il tecnico agronomo che, offrendo la propria esperienza e mettendo in campo tutte le nozioni apprese nel corso degli anni, riesce ad assistere l’azienda nell’identificazione dei PRP cui porre maggiore attenzione e nella definizione di procedure e accorgimenti operativi per la loro corretta gestione.