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D.E.

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IL PATRIMONIO ARBOREO

La componente più significativa del verde urbano, per via del suo alto valore paesaggistico-ambientale, storico e culturale, è senza dubbio il patrimonio arboreo.

Esso costituisce la componente più rilevante del verde pubblico cittadino per molteplici ragioni, tra cui la sua durevolezza nel tempo, la sua capacità evocativa, ma anche per i costi di gestione e le possibili interferenze con le attività antropiche.

Gli alberi sono organismi viventi molto complessi ed instaurano molteplici interazioni con l’ambiente circostante. In ambito cittadino sono sottoposti a molti stimoli, che spesso causano condizioni di stress come ad esempio:

  • Variazioni di temperatura e umidità;
  • Spazi di crescita limitati, per gli apparati ipogei ed epigei, con possibile interferenza con sottoservizi o linee aeree;
  • Presenza di sostanze gassose inquinanti;
  • Scarsa qualità dei terreni.

In relazione a ciò, gli alberi delle città sono sottoposti ad un grado di cura elevato rispetto ad altri elementi del vede urbano (ad esempio siepi ed aiuole) e, soprattutto, rispetto agli alberi nati in contesti più naturaliformi, come boschi e foreste.

Un aspetto fondamentale della gestione del patrimonio arboreo urbano, riguarda senz’altro il monitoraggio delle piante pericolose, prima che evidenzino i segnali del raggiungimento della parte finale del ciclo vitale (caduta di grossi rami o schianto dell’esemplare stesso). Infatti, nonostante negli ultimi decenni si sia evoluto il concetto delle “città verdi”, con una maggior consapevolezza del verde che ci circonda e della sua rilevanza, la sicurezza dei cittadini deve essere sempre al primo posto e tutelata.

Nel caso un albero non risulti più stabile, per via di alterazioni strutturali o influenza di agenti patogeni, se ne prevede l’abbattimento.

Questa è certamente una decisione che va ben ponderata e che, spesso, è percepita con sofferenza da parte della comunità.

La valutazione del rischio caduta degli alberi in città si basa sui seguenti principi:

  • Pericolo à caratteristica intrinseca di un determinato fattore di causare danno. È connesso alla presenza di alterazioni morfo-strutturali dell’albero che possono causarne la caduta.
  • Rischio à probabilità di raggiungimento del livello di danno nelle condizioni di esposizione ad un determinato fattore pericoloso (ai sensi del D. Lgs. N. 81/2008). Tale aspetto è correlato alla possibile presenza di persone o cose durante lo schianto dell’albero, che possono dunque subirne i danni.
foto albero

La pericolosità della caduta di un albero va quindi messa in relazione al rischio che la sua stessa caduta, oppure un suo sbrancamento (rottura di grossi rami), possano arrecare un danno.

Anche il danno può assumere diversa rilevanza, in relazione alla vulnerabilità delle aree in cui avviene il fenomeno. Basti pensare alla collocazione dell’esemplare arboreo: un albero che cade in un’area isolata arrecherà un danno minore rispetto ad un albero che cade in un’area ad alta frequentazione antropica, come ad esempio il parco di una scuola o un’area pic-nic, aree caratterizzate da un’alta sensibilità.

In virtù dell’importanza delle alberature, degli elevati costi di gestione e della pericolosità di una loro caduta, è bene pianificare attentamente la piantumazione di nuove essenze arboree in ambito cittadino, pubblico o privato, rispettando il naturale turnover degli alberi.

Per alberi già presenti e consolidati nel tessuto urbano, invece, è bene attuare tutte le azioni manutentive, potature ecc, necessarie al mantenimento di un buon stato morfo-fisiologico dell’albero stesso e valutarne attentamente la stabilità, prevedendone l’abbattimento quando necessario.

Per l’attività di abbattimento è necessario considerare quanto previsto dai regolamenti comunali, che sovente vincolano tale attività alla valutazione da parte di un esperto in materia (Dottore Agronomo, Dottore Forestale) e prevedono opere compensative, come la piantumazione di una nuova essenza in sostituzione di quella eliminata.