Se vi siete persi la prima tappa in Alsazia, questo è il link!
All’alba di Domenica 6 novembre ci siamo diretti verso Epernay, il cuore della Champagne, attraversando 350 km di boschi e di infinite distese di cereali autunno-vernini e brassicacee.
La zona della Champagne è situata nella parte Nord orientale della Francia, a circa 150 chilometri a est di Parigi, e il suo territorio ricade in 5 dipartimenti: I due terzi dell’intera zona vitivinicola sono nel dipartimento della Marne, circa il 23% a sud nel dipartimento di Aube e il 10% a ovest nel dipartimento Aisne, il restante 1% nei dipartimenti di Haute-Marne e Seine-et-Marne, per un totale di 34.300 ettari (pensate che la Franciacorta ne conta “appena” 1.500).
Tutta l’area è poi suddivisa in 4 principali grandi regioni: a nord La Montagne de Reims, dove viene coltivato principalmente Pinot nero, a ovest la Vallee della Marne, dove il Pinot meunier ne è il protagonista, e a sud la Côte des Blancs, nome che deriva dalla coltivazione esclusiva di Chardonnay, e la Côte des Bar, quest’ultima distaccata dalle altre tre, nella quale il Pinot nero esprime il suo miglior splendore.
La Champagne è tra le zone vitivinicole europee più a nord dell’emisfero, andando addirittura oltre il limite di coltivazione della vite, che è però resa possibile grazie all’influsso mitigatore delle correnti marine, date dalla vicinanza con l’Oceano, e dalla funzione di volano termico del substrato di gesso che caratterizza la gran parte del territorio.
L’insieme di queste particolari condizioni ambientali e climatiche ha portato i produttori locali a sviluppare tecniche di coltivazione e vinificazione che andassero a interpretare al meglio quello che potesse offrire il territorio; avendo quindi a disposizione uve con un’alta acidità e un grado zuccherino ridotto, la spumantizzazione è stata più una scelta obbligata che una decisione ponderata.
Di conseguenza le vigne sono coltivate molto basse, così da sfruttare al massimo la funzione di volano termico del terreno, con un sesto d’impianto molto fitto, superando anche gli 8000 ceppi per ettaro con una resa media per pianta di 1,5 kg. Questa scelta di gestione è giustificata dal fatto che, per poter avere alla raccolta un grado zuccherino di circa 16 babo, ottimale per la spumantizzazione, è necessario concentrare i prodotti della fotosintesi in pochi grappoli.
Una caratteristica della Champagne è la presenza di un gran numero di viticoltori (circa 15.000) che si limitano a coltivare le uve per poi fornirle alle grandi Maison, mentre sono solo 5.000 i viticoltori che oltre a vendere il proprio prodotto, lo vinificano, con spesso risultati semplicemente straordinari.
La prossima tappa del viaggio sarà il SIMA, il Salone Internazionale dell’Agricoltura.