INDICAZIONI METEOROLOGICHE
Venerdì 16 luglio temporali pomeridiani in discesa dalle valli hanno portato circa 10-15 mm in Franciacorta, zona di Gussago-Cellatica, Brescia e zona di Capriano, saltando la Valtènesi e l’area di Desenzano (2-3 mm) e riprendendo vigore nella zona di Pozzolengo-Sirmione con 15-20 mm. Da allora su quasi tutto il territorio non ha più piovuto ad eccezione di ieri sera, giovedì 22 luglio, quando un temporale anche abbastanza intenso ha coinvolto la sponda bresciana del lago di Garda da Puegnago a salire e l’area di Pozzolengo-Monzanbano. Segnalata grandine nella zona dei Pirenei di Pozzolengo. Come accumuli si sono registrati dai 10-15 mm di Puegnago ai 35-40 mm di Limone sul Garda. 5-10 mm in Lugana, Desenzano esclusa. Ad inizio settimana prossima si riproporrà quanto osserviamo ormai da un mese: ossia aree depressionarie nel nord ovest europeo ed il nord Italia nella zona di confine tra i margini sud-orientali dell’area depressionaria ed il lato occidentale dell’anticiclone. Proprio per questo sarà possibile la formazione di temporali i quali, ancora una volta, saranno molto più probabili nel nord ovest della regione ed in Piemonte, con coinvolgimento anche del Bresciano qualora l’anticiclone scopra di più i suoi confini occidentali.
Permane una situazione di deficit e stress idrico in diffuso, in particolare modo in Franciacorta, dove si consiglia di proseguire con le irrigazioni di soccorso, specialmente nel caso di giovani e/o nuovi impianti.
FASE FENOLOGICA
Pre chiusura grappolo – Chiusura grappolo.
GESTIONE DEL SUOLO E DELLA VEGETAZIONE
Laddove non si fosse ancora intervenuti o nel caso si rendesse necessario un nuovo intervento, procedere con la cimatura.
PERONOSPORA
Rischio basso.
Il nuovo periodo caldo e secco avviato il 17 luglio ha senz’altro abbassato il rischio di nuove infezioni secondarie. Ora è consigliabile intervenire cercando di anticipare nuove piogge/temporali, andando a ripristinare la copertura con la possibilità di osservare l’intervallo più lungo indicato nelle etichette.
In funzione di ciò si consiglia:
- Nelle zone sensibili è possibile impiegare sostanze di copertura come rame, ciazofamide e ametoctradina, in abbinamento a fosfonati.
- Nei vigneti a basso rischio e nelle zone più precoci è possibile proseguire con una difesa con rame al dosaggio di 300 grammi di rame metallo per ettaro.
- Nei vigneti biologici intervenire con 300 grammi di rame metallo per ettaro.
- Con piovosità superiore a 30-40 mm, in funzione della linea di difesa adottata, valutare il grado di copertura e ripristinare al più presto la difesa.
Dove ha grandinato (zona dei Pirenei) è consigliabile intervenire con propoli e rame, o anche con prodotti a base di bicarbonato di potassio che hanno azione cicatrizzante e antifungina. Anche i trattamenti antibotritici possono aiutare in tal senso ed evitare che dalle ferite insorgano problematiche. Fortunatamente, vista la fase in cui siamo, gli organi colpiti potranno disseccare senza particolari criticità.
Con infezioni in corso può essere interessante l’impiego di olio essenziale di arancio che ha un’azione fisica che si esaurisce in poco tempo, agendo per contatto e portando le pareti di miceli, conidi ecc. al disseccamento. Nel caso di un suo impiego è sconsigliata la miscela con zolfo o, al massimo, si consiglia di non andare oltre i 2 kg/ha di zolfo. Sono 4 i prodotti commerciali registrati su vite a base di olio essenziale di arancio: Prev am – Limocide – Organic Plus e Essen’Ciel, tutti con dosaggio da 1,6 a 2 litri ettaro e 3 giorni di carenza. I prodotti hanno anche azione insetticida in quanto provocano il disseccamento della cuticola degli insetti con esoscheletro molle (es: mosche bianche, tripidi, cicaline)
Impiegabile anche il tannino di castagno che essendo un composto polifenolico crea un ambiente sfavorevole alla proliferazione dei patogeni fungini in generale. Sulla vegetazione crea una sottile pellicola che è in grado di ridurre l’evapotraspirazione e quindi è di aiuto nei periodi caldi e siccitosi, inoltre svolge anche un’azione repellente nei confronti degli insetti.
OIDIO
Rischio medio
Mantenere elevato il livello di monitoraggio e intervenire con una linea adeguata alla pressione del patogeno.
Negli areali dove la pressione della malattia è storicamente bassa e nei vigneti poco sensibili intervenire con zolfo alla dose di 4 kg/ha. Nelle zone con forte pressione del patogeno e/o su varietà e vigneti più sensibili innalzare il dosaggio dello zolfo anche a 6-8 kg/ha.
In alternativa allo zolfo è possibile utilizzare metrafenone/pyriofenone o meptyl dinocap o bupirimate o proquinazid o ciflufenamide. Ricordiamo il limite di 3 impieghi tra metrafenone e pyriofenone e, al contempo, massimo 2 interventi alternativi tra loro tra proquinazid, bupirimate e pyriofenone.
Impiegabili in questa fase anche i triazoli disponibili: difenconazolo, penconazolo, tebuconazolo, tetraconazolo, flutriafol. Non citiamo fenbuconazolo e miclobutanil in quanto revocati.
Un intervento antiperonosporico e antioidico ed il successivo, in questa fase possono essere intervallati dall’impiego di zolfo ventilato alla dose di 30/35 kg/ha.