INDICAZIONI METEOROLOGICHE
In seguito al peggioramento del 18-19 agosto, fortunatamente senza danni sul territorio, il tempo è tornato stabile per una settimana circa. In seguito il clima è divenuto molto variabile con sprazzi soleggiati intervallati da temporali localizzati anche di notevole entità.
Venerdì 26 un temporale localizzato nelle prime ore della notte ha portato circa 5-10 mm in Valtènesi e nella zona di Bedizzole.
Sabato 27 agosto, invece, un passaggio temporalesco mattutino ha portato 15-25 mm in Franciacorta e attorno a Brescia città e 5-10 mm da Brescia città verso est. Il temporale ha ripreso vigore in Lugana, in particolar modo dopo Desenzano, scaricando sino a 20 mm. Solamente 5-10 mm sono scesi nei comuni attorno al lago d’Iseo e sulla collina bergamasca orientale, mentre da 30 a 60 mm sono scesi sulla collina bergamasca occidentale.
Lunedì 29 la collina bergamasca occidentale ha visto ulteriori 20-40 mm mentre da 5 a 20 mm anche martedì 30 agosto.
Sempre martedì diversi mm (da 10 a 25) sono scesi in Valtènesi e Lugana e nella zona di Botticino e da 20 a 30 a sud di Brescia città e nella zona di Capriano del Colle. Invece, da Gavardo salendo verso la Val Sabbia e andando verso l’alto Garda, sono scesi da 40 a 60 mm di pioggia. 5 mm circa nel resto del territorio.
Mercoledì 31, nuovi temporali hanno interessato prevalentemente la collina bergamasca orientale (10-20 mm) e la collina da Iseo a Brescia (5-10 mm).
Di seguito riportiamo l’aggiornamento meteorologico per alcune stazioni bresciane del servizio meteorologico provinciale per il periodo 04-31 agosto, grazie al quale è possibile prendere visione dell’ammontare complessivo dei mm caduti nei 3 principali peggioramenti di questo mese (6/7 agosto – 18/19 agosto – 27/31 agosto).
Le temperature sono gradevoli e da domenica il tempo tornerà stabile, anche se non sarà una stabilità duratura. I modelli, infatti, da mercoledì vedono l’attivazione di correnti sud-occidentali umide.
GESTIONE DELL’INERBIMENTO E DELLA VEGETAZIONE
Trinciare gli inerbimenti per favorire le operazioni di vendemmia.
Valutare la possibilità di effettuare sfogliature sulle varietà con una maggior predisposizione allo sviluppo del marciumi per via del grappolo compatto o della buccia sottile.
L’operazione deve essere effettuata con molta cautela. Le piogge hanno favorito un rapido e talvolta eccessivo riempimento degli acini che ora si presentano di medio/grosse dimensioni. Nelle varietà non spargole i grappoli sono divenuti compatti e dove non è stata effettuata una sistemazione sono affastellati e risultano legati tra di loro, tra i fili o ai tralci. Le attività di lavorazione possono determinare danni alle bucce, anche solo per scuotimento della vegetazione, con conseguente uscita di abbondante mosto e l’avvio di infezioni botritiche, per lo più dell’interno del grappolo.
PERONOSPORA E OIDIO
Nessuna infezione di peronospora in corso.
Rare infestazioni di oidio su foglia nelle condizioni di interruzione precoce delle difesa. Tale condizione può determinare un accecamento delle gemme.
BOTRITE
Come già indicato al momento si evidenziano infezioni di botrite che coinvolgono, nella maggior parte dei casi, meno del 2% della produzione: le condizioni che hanno favorito il patogeno sono le irrigazioni eccessive, la presenza di inerbimento non trinciato, soprattutto sulla fila e la vegetazione vigorosa, non defogliata e con affastellamenti.
Per lo più le bucce sono ancora molto consistenti, ma l’eccessivo riempimento degli acini e dei grappoli ha determinato la formazione di lesioni da cui esce abbondante mosto e su cui si sta sviluppando il patogeno.
La maggior parte delle infezioni si stanno originando a partire dalla zona interna dei grappoli o nelle zone di contatto tra il grappolo e i tralci o i fili o altri grappoli, ovvero in posizioni difficilmente raggiungibili dal trattamento.
Valutare l’andamento climatico della prossima settimana nelle situazioni più a rischio intervenire con sostanze attive aventi un breve intervallo di sicurezza come la Fenexamide (7 giorni) o i terpeni “Eugenolo + Geraniolo + Timolo” (3 giorni).
In alternativa, è possibile intervenire con preparati biologici come Aureobasidium pullulans, Pythium olygandrum ceppo M1, Bacillus amyloliquefaciens, Bacillus subtilis, Trichoderma atroviride SC1, Metschnikowia fructicola e Saccharomyces cerevisieae, cerevisane o con Bicarbonato di potassio.
Si ricorda, per chi aderisce alla misura 10.1.01 che il numero massimo di interventi contro questa avversità, ad eccezione dei prodotti biologici e dei terpeni, è pari a 2.
POLVERI DI ROCCIA
Si rammenta che l’uso delle polveri di roccia (zeoliti, ecc.) non hanno effetto significativo sulla riduzione dell’umidità sui grappoli. La capacità di assorbimento dei liquidi di questi prodotti è del 30-50 % del loro peso.
In considerazione della dose consigliata di 4/6 kg/ha, significa che un trattamento è in grado di assorbire 2/3 litri di acqua di acqua per ettaro.
Una rugiada lascia al suolo circa 0,5 mm, ovvero 5000 litri ettaro, ovvero circa 2000 volte l’acqua assorbibile dal trattamento.
Si può ben comprendere che, pur indirizzando il trattamento nella fascia grappolo o estremizzando le dosi a scapito dell’economia dell’intervento, il rapporto resterà tale da non avere un effetto significativo sulle uve.
Si tratta, inoltre, di un prodotto facilmente dilavabile con le piogge.