INDICAZIONI METEOROLOGICHE
Il peggioramento di martedì 27 è risultato scarso o nullo su tutto il territorio, tuttavia si è confermata l’apertura di un periodo umido e instabile di più giorni con cieli spesso coperti o molto nuvolosi. Giovedì 29 sono scesi dai 15 ai 20 mm in maniera diffusa sul territorio, eccetto in Lugana, dove ne sono scesi 5-10. Venerdì 30 aprile altri 5-10 mm sono caduti sul territorio, in questo caso con la zona della Valtènesi, di Botticino, Brescia e Capriano più ai margini, con circa 5 mm. In conclusione, sabato 1 maggio sono scesi dai 30 ai 40 mm su tutto il territorio e domenica 2 maggio altri 2/7 mm.
In definitiva la settimana ha portato dai 40 ai 70 mm a seconda della zona. Le code dei modelli mostrano per il finire della prossima settimana anche un rimonta anticiclonica a cuore caldo che potrebbe portare le temperature a valori simi estivi, ma con l’incognita di attivazione di correnti meridionali molto umide. Chiaramente l’evoluzione dev’essere confermata in quanto l’affidabilità a 7/8 giorni è piuttosto bassa.
FASE FENOLOGICA
A seconda delle zone e delle varietà la vite risulta mediamente compresa tra la fase di rigonfiamento gemme (BBCH 01) e la fase di 6 foglie distese/infiorescenze visibili (BBCH 51). Date le abbondanti precipitazioni e le temperature miti, si è osservato un netto incremento della velocità di allungamento dei germogli. L’anno scorso, comunque, in data 7 maggio, scrivevamo di germogli mediamente compresi tra i 30 ed i 40 cm, valori che difficilmente verranno avvicinati settimana prossima.
GESTIONE SUOLO
Ritardare la trinciatura delle interfile almeno sino all’esecuzione del primo trattamento. L’inerbimento limita la diffusione dei patogeni con particolare riferimento alla peronospora, riducendo il rischio di infezioni primarie.
PERONOSPORA
In diversi contesti, dove lo sviluppo dei germogli è mediamente oltre i 5 cm, si è proceduto ad intervenire prima del blando peggioramento di lunedì sera/martedì 27 aprile, con sostanze attive di copertura quali rame o metiram. Visti i mm caduti in settimana (da 40 a 70) sarà opportuno pianificare un nuovo intervento di copertura. Anche laddove non si è intervenuto perché i vigneti mostravano crescita ancora bloccata a causa del periodo freddo, con la maggior parte dei germogli ancora sotto i 5 cm, andrà pianificato il primo intervento. Date le condizioni di vegetazione è ancora sconsigliato ricorrere a sistemici, in quanto è meglio riservarli a periodi più delicati e con pressione del patogeno più elevata.
I prodotti citotropici, quali ad esempio cimoxanil, o citrotropici traslaminari, come il dimetomorf, in questa fase possono essere abbinati ai prodotti di copertura nelle situazioni più a rischio, o in areali/vitigni più precoci e più avanti nello sviluppo.
Sconsigliato anche l’utilizzo di prodotti di copertura a base di sostanze attive come folpet, dithianon, zoxamide, ciazofamide, amisulbrom, fluazinam e famoxadone, anch’esse più opportune quando la parete fogliare sarà più consistente.
Sempre visto l’esiguità della parete fogliare, è opportuno dosare i prodotti secondo il quantitativo riportato per ettolitro di acqua.
OIDIO
Abbinare al trattamento per la difesa da peronospora un trattamento anti oidico con zolfo al dosaggio 200 g/hl. Solo nelle aree con infezioni ricorrenti e su vitigni sensibili è possibile innalzare il dosaggio dello zolfo a 400 g/hl. L’uso dello zolfo in polvere è meno efficace per via dell’elevata dispersione ambientale del prodotto, oltre che del maggior costo in relazione alla maggiore difficoltà di regolare la distribuzione a quantità minime.